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Concluso al Palacultura Antonello il primo evento della Campagna "Truffe stop – prova a prenderli"

Assessora Calafiore: "L’Amministrazione comunale ha previsto sei mini eventi in tutte le circoscrizioni per una presenza capillare e trasversale sul territorio".

Data :

6 ottobre 2025

Concluso al Palacultura Antonello il primo evento della Campagna "Truffe stop – prova a prenderli"
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Descrizione

E’ andato in scena al Palacultura Antonello il primo degli eventi della campagna “Truffe stop – prova a prenderli” promossa dal Comune di Messina - Assessorato alle Politiche Sociali - e dal Ministero dell'Interno, con il contributo di ATM e Messina Social City, per la sensibilizzazione e il contrasto alle truffe ai danni delle persone anziane e fragili, nell’ambito del progetto “NonRaggir@ME”.

Studenti, professori, amministratori, genitori e figli, nonni e nipoti, hanno animato il PalAntonello con dibattiti, interventi e momenti di riflessione su un problema sociale che non riguarda solo gli anziani, ma tutta la comunità, con testimonianze da parte di istituzioni e società civile, ma anche consigli pratici da parte di esponenti delle forze dell’ordine.

Il Prefetto Cosima Di Stani ha introdotto l’evento allargando la prospettiva: “C’è un fenomeno sempre più invasivo, che non colpisce solo gli anziani. Le truffe informatiche riguardano tutti, anche voi ragazzi – ha spiegato, rivolgendosi agli studenti - e proprio per questo avete il ruolo di aiutare i vostri nonni e i vostri genitori, spiegargli cosa accade e come difendersi: siete voi il valore aggiunto”. Il Prefetto ha sensibilizzato la platea sulle fattispecie di truffe del “finto carabiniere”, telematiche e bancarie, fornendo dati della provincia di Messina. “Sono stati registrati 82 episodi ai danni di persone anziane nel 2024, e 55 nel 2025, sono state segnalate 111 truffe telematiche, e censiti 112 eventi delittuosi, di cui 49 consumati: 35 hanno riguardato la città di Messina. E questi dati emergono perché qualcuno ha denunciato, ma non tutti ne hanno il coraggio. Molti anziani vittime di truffe provano vergogna, e nascondono a figli e nipoti l’episodio accaduto”.

L’Assessora alle Politiche Sociali Alessandra Calafiore, che ha portato i saluti del sindaco Federico Basile, ha spiegato le ragioni della campagna: “Le istituzioni hanno un ruolo fondamentale nel far passare il messaggio. L’Amministrazione comunale di Messina mira ad una comunicazione che arrivi in tutta la città: abbiamo previsto sei mini eventi in tutte le circoscrizioni per una presenza capillare e trasversale sul territorio. Tramite gli operatori della partecipata Messina Social City diffonderemo il materiale informativo, e con il bus Atm faremo girare il messaggio in tutta la città, con un bus 'brandizzato' e col video della campagna che sarà proiettato su tutti i mezzi”. Sul palco anche le Presidenti delle due aziende partecipate, Valeria Asquini e Carla Grillo.

Un momento altamente emozionale è stata la testimonianza di Antonino Arcoraci, primario emerito di Endocrinologia e Presidente FEDERSPeV Sicilia: “L’anzianità è un dono di cui tutti noi godiamo: anche nel momento della fragilità abbiamo avuto accanto i nostri nonni. Purtroppo – ha aggiunto - il male peggiore dell’anziano è la solitudine, e quando una persona è sola si aggrappa a qualsiasi cosa e a chiunque gli dia attenzione, e spesso cade vittima dei truffatori. Solitudine e allontanamento portano a diventare vittime e a diffondere l’immagine della persona fragile, lenta e improduttiva, quasi da rottamare. Questo è un grande errore. E’ necessario un nuovo umanesimo che ponga al centro della società la persona umana. Secondo l’Oms, invecchiare è un privilegio, ma anche una sfida. C’è bisogno di qualcuno che porga una mano e dia un sorriso”.

Come possono agire i giovani? Ha risposto Leon Zingales, Provveditore agli Studi di Messina: “Dobbiamo fare squadra, i ragazzi vanno informati, formati, e diventare sentinelle, e questo è compito della scuola: un sorriso, un abbraccio che dissolva la solitudine, dare agli anziani la consapevolezza dei pericoli, è questo che dobbiamo fare noi educatori e voi studenti”.

Lo stand-up comedian Denny Napoli ha strappato più di un sorriso alla nutritissima platea, facendo riflettere con umorismo e simpatia, coinvolgendo il pubblico e veicolando concetti fondamentali senza “seriosità”.

Condotto dalla testimonial della campagna e presentatrice dell’evento, la giornalista Gisella Cicciò, è seguito il dibattito con le forze dell’ordine, con un focus sia sull’esperienza in campo, che su una serie di consigli concreti su come riconoscere, evitare e combattere gli episodi criminali.

Il Maggiore Federico Mucciacciaro dei Carabinieri ha spiegato che “Il bisogno di relazioni, è insito nella natura umana, per sopravvivere è necessario immaginare che il mondo sia giusto e buono. Questo induce ancora oggi alcune delle persone più fragili a fidarsi, ad “aprire la porta” agli sconosciuti”. Mucciacciaro, spiegando la dinamica delle truffe, ha anche evidenziato la facilità con cui possono essere perpetrate anche ai danni degli “insospettabili”. “Ogni cellula criminale fa ogni giorno circa 250 tentativi di truffa, e solo 4 o 5 di questi vanno a segno, quindi il numero è impressionante”.

Su come sensibilizzare e “immunizzare”, è intervenuta il Tenente colonnello Alessandra Rotondo della Guardia di Finanza: “Con campagne informative come questa, lì dove non arrivano social e televisione, mirate soprattutto verso i giovani. Chi mette in atto questi crimini è diventato sempre più credibile, anche noi che abbiamo esperienza facciamo fatica, un po’ perché da un lato la tecnologia ha aiutato molto, ma dall’altro ha reso difficile riconoscere un falso, e spesso le nostre abitudini rendono ai criminali la vita più facile. Difficilmente quando le truffe sono telematiche possiamo recuperare quanto tolto, nonostante i nostri accertamenti sui conti correnti bancari. Per questo abbiamo un numero dedicato, il 117”.

Salvatore Gulizia, Commissario capo della Polizia, ha focalizzato il suo intervento sugli imbrogli più “tradizionali”, avvertendo che “un esponente delle forze dell’ordine non farà mai le richieste tipiche delle truffe “porta a porta”, o telefoniche. Quando c’è il sentore che possa esserci un tentativo di truffa, la cosa più importante è chiamare il numero unico di emergenza, il 112. C’è in atto una sfida: non solo capire quando c’è in atto un episodio criminale, ma darci i mezzi perché noi possiamo intervenire in flagranza di reato”.

La campagna proseguirà tra ottobre e novembre, con i sei eventi territoriali.

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1062 - redatto da s. co

Ultimo aggiornamento: 6 ottobre 2025, 13:32

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